Zoom fa marcia indietro, afferma che non utilizzerà più i contenuti degli utenti per addestrare l’intelligenza artificiale

Una persona che conduce una chiamata Zoom su un laptop mentre è seduta a una scrivania.

Come tutti gli altri, Zoom ha aggiunto funzionalità AI per migliorare la sua app e il servizio di videoconferenza. Tutti amiamo la facilità e la velocità fornite dall’IA, ma spesso ci sono preoccupazioni sui dati utilizzati per addestrare i modelli e Zoom è stato al centro della controversia. Ora sta facendo marcia indietro, dicendo che non utilizzerà i contenuti degli utenti per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale.

Nel maggio 2022 è trapelata la notizia che Zoom stava lavorando su un’IA sensibile alle emozioni in grado di analizzare i volti durante le riunioni. Al di là del potenziale per un’analisi imprecisa, i risultati potrebbero essere discriminatori.

Più recentemente, sono sorte preoccupazioni sulla privacy da quando Zoom ha aggiornato i suoi termini di servizio per consentire l’uso dei dati delle persone per addestrare il suo modello di intelligenza artificiale. A seguito di un contraccolpo, Zoom ha modificato la lingua per fornire maggiore trasparenza su questo problema e ha chiarito come funziona l’opzione.

In grassetto, il primo aggiornamento diceva: “Per l’IA, non utilizziamo contenuti audio, video o chat per addestrare i nostri modelli senza il consenso del cliente”. È l’ultima parte sul consenso che è stata un po’ complicata. Zoom non utilizzerebbe i tuoi dati per addestrare i suoi modelli su tutta la linea, ma lo farebbe se tu acconsentissi. Tale consenso è stato applicato automaticamente quando hai attivato una funzione Zoom IQ.

Zoom ha aggiornato ancora una volta il suo blog, però. Ora, nega categoricamente che la società utilizzerà i contenuti degli utenti per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale, indipendentemente dal consenso. Ora, i termini di servizio recitano: “Zoom non utilizza nessuno dei tuoi audio, video, chat, condivisione dello schermo, allegati o altri contenuti dei clienti simili a comunicazioni (come risultati di sondaggi, lavagna e reazioni) per addestrare Zoom o terze parti modelli di intelligenza artificiale”.

Zoom afferma inoltre di aver aggiornato i suoi avvisi in-app sulla privacy per riflettere questo cambiamento. Data la frequenza con cui la politica è cambiata nell’ultima settimana, è possibile che Zoom aggiorni i suoi termini di servizio in futuro. Per ora, almeno, Zoom non utilizza più i contenuti degli utenti per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale.