La NASA porterà Alexa nello spazio per rendere la navicella spaziale intelligente come casa

In molti film di fantascienza, gli assistenti vocali sono parte integrante delle astronavi. L’assistente vocale intelligente di Amazon, Alexa, prende il nome da “Star Trek”. Ora, Alexa sarà davvero come il suo “idolo”.

Portare Alexa nella navicella spaziale Orion fa parte del nuovo programma di sbarco sulla Luna della NASA, “Artemis I”, una partnership tra Amazon e Lockheed Martin.

Anche se Artemis I non avrà equipaggio, aiuterà la NASA a testare la tecnologia per future missioni con equipaggio.

▲ Dimostrazione tecnica Immagine da: Amazon

Alexa è una di loro, esplorando come “l’intelligenza ambientale” può aiutare gli astronauti a svolgere le loro missioni.

A tal fine, Lockheed Martin ha progettato hardware spaziale personalizzato con Alexa integrato, assicurando che il dispositivo possa resistere al lancio e all’intenso shock del passaggio attraverso le cinture di radiazioni Van Allen.

“Papà” Amazon è responsabile della fornitura di software di elaborazione acustica e audio, regolando l’algoritmo per risolvere il rumore e l’interferenza del riverbero nella cabina, supportando così l’interazione vocale a campo lontano di Alexa.

▲ Display Alexa Echo Immagine da: Amazon

Alexa è inoltre dotato della tecnologia di controllo vocale nativa di Amazon, che consente il funzionamento in aree con connettività limitata o assente.

Sulla Terra, Alexa ha la capacità di interagire con la voce, riprodurre musica, controllare dispositivi intelligenti, fornire informazioni in tempo reale e altro ancora. Cosa fa esattamente sulla navicella spaziale?

Innanzitutto, Alexa è responsabile dell’accesso ai dati di telemetria in tempo reale e della risposta a migliaia di domande specifiche sulla navicella spaziale, come “Alexa, quanto è veloce la navicella?” o “Alexa, qual è la temperatura nella cabina”.

In secondo luogo, Alexa può soddisfare le richieste di dispositivi connessi come l’illuminazione in cabina, un lavoro che ha senso anche per gli abitanti del pianeta, aiutando gli ingegneri a imparare come servire i clienti con ambienti Internet difficili.

▲ Deep Space Network Immagine da: NASA

Inoltre, utilizzando il Deep Space Network della NASA, Alexa recupererà informazioni dalla Terra per gli astronauti per aiutarli a rimanere in contatto con la casa in missioni di lunga durata, dai briefing alle notizie ai risultati sportivi, per tutti i tipi di informazioni davvero “radicate”.

Vale la pena ricordare che, combinando più tecnologie con l’elaborazione locale sul veicolo spaziale, gli astronauti possono aggirare il ritardo nell’invio di messaggi tra la luna e la terra e accedere a informazioni e funzioni specifiche quasi immediatamente.

Tutto sommato, Alexa mira a rendere la vita più facile e più produttiva per gli astronauti, specialmente quando sono bloccati o distratti durante le missioni, come fa sulla Terra.

Ma se è troppo coinvolto nell’equipaggiamento spaziale, ricorda anche il lato terribile dell’intelligenza artificiale.L’esempio più tipico è l’HAL 9000 di “2001 A Space Odyssey”, che è un supercomputer con una forte intelligenza artificiale, con voce e suono morbidi L ‘”occhio rosso”, squilibrato durante il volo spaziale, uccide con calma quattro membri dell’equipaggio.

▲”Odissea nello spazio del 2001″. Foto da: Douban

Artemis I è una missione senza equipaggio Per simulare un futuro programma con equipaggio, Amazon e diversi partner hanno organizzato un’esperienza di equipaggio virtuale presso il Johnson Space Center della NASA, dove le riprese audio e video della navicella Orion saranno trasmesse sulla Terra.

Oltre a portare Alexa in un vero e proprio viaggio intorno alla luna, Amazon vuole coinvolgere più studenti, insegnanti e famiglie nell’esplorazione spaziale, ispirando la prossima generazione di scienziati, ingegneri e astronauti.

▲ Immagine da: Amazon

Da un lato, su una varietà di dispositivi intelligenti abilitati per Alexa, Amazon aggiungerà un’esperienza interattiva relativa ad Artemis I, da cui gli utenti possono ottenere dati di telemetria della navicella Orion, video e immagini della missione e promemoria dei nodi chiave.

Uno dei comandi vocali è l’appropriatissimo “Alexa, portami sulla luna”.

▲ Immagine da: Amazon

Amazon, d’altra parte, sta creando un nuovo programma Amazon Future Engineers chiamato “Alexa for Astronauts”, che offrirà tour virtuali dal vivo del Johnson Space Center, oltre a corsi STEM sostenuti dal MIT.

Aaron Rubenson, vicepresidente di Alexa Everywhere di Amazon, ha dichiarato in una dichiarazione:

Star Trek ci ha dato la nostra ispirazione iniziale per Alexa e vedere la nostra visione dell’intelligenza ambientale realizzarsi a bordo della navicella Orion è profondamente eccitante e umiliante.
Siamo orgogliosi di collaborare con Lockheed Martin per spingere i limiti della tecnologia vocale e dell’intelligenza artificiale e speriamo che Alexa aiuti a ispirare gli scienziati, gli astronauti e gli ingegneri del futuro che definiranno la prossima era dell’esplorazione spaziale.

▲ Materiali di riferimento:
https://www.aboutamazon.com/news/devices/alexa-take-me-to-the-moon

 

L’uva non è l’unico frutto.

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